OVVERO
Presso gli studenti di giapponese, in particolare maschi, di Lingue Orientali a Venezia si favoleggia spesso sulla maniera in cui in Giappone ragazzi e ragazze si rapportano. Mentre nel medioevo i mercanti passavano le serate a raccontarsi dei tetti d’oro di Cipango, oggi a tenere banco sono i konpa (anche detti gokon), “tradizione” nipponica che prevede l’incontro di uomini e donne single in pari numero, tutti riunitisi (solitamente a cena in un qualche ristorante) apposta per tromb trovare la propria anima gemella.
Nelle fantasie dei suddetti studenti non è raro che la serata poi termini con un’orgia al karaoke, sospirando alla luna mentre si pensa a quanto siano sempre avanti i giapponesi.
Da alcuni mesi mi è capitato spesso di farne. Di konpa, non di orgie al karaoke.
Avendo molti colleghi giapponesi di età compresa tra i 25 e i 30 anni e sempre curioso di scoprire aspetti nascosti della… cultura giapponese sono stato fortunato testimone di ciò che altrove è solo leggenda.
DOVE
I konpa si svolgono solitamente in un izakaya o locale qualunque.
QUANTI
I partecipanti non sono mai più di 8, a parte eccezioni di cui accennerò sotto, che secondo me già son troppi se si vuole riuscire a sondare bene il terreno.
COME
I konpa possono svolgersi nelle più disparate maniere.
Solitamente si tratta di eventi spontanei, nati da amiche di amiche che portano amiche di amiche. Ci si riunisce a mangiare da qualche parte e si chiacchiera un po’. A konpa di questo tipo ho partecipato due volte.
Poi ci sono locali, come uno che conosco, son stato una volta e vi ci porto se volete, che organizza konpa a base mensile. In pratica il gestore non fa altro che riunire (penso tramite prenotazione) uno stesso numero di ragazzi e ragazze, organizza i tavoli, sposta la gentei per stimolare la serata ecc. Lui ci si riempie il locale, tu sai che bene o male a fine serata avrai la mail di qualche tipa.
Infine ci sono i konpa super strutturati, i famosi 出会いサポート, se non lo leggete meglio così, organizzati da vere e proprie aziende. Il loro flusso è pesantemente organizzato, vale a dire si ha un tot di tempo per parlare con una tipa e poi si passa a un altra. Poi c’è un secondo giro, altri dieci minuti di “ripasso” da dedicare alla tipa che ci ha colpito di più e amenità varie.
Il metodo Toyota applicato ai rapporti umani. Ci tengo a precisare che di konpa di questo tipo me ne hanno solo parlato gli amici. Nella mia azienda vanno molto di moda. Ma io non ci sono mai stato. Mai.
IL BELLO DEI KONPA
Il bello dei konpa è che se un italiano fa un konpa la serata diventa subito memorabile. Può essere una merda, possono esserci i mostri, può finire in un nulla di fatto, ma tanto già sei consapevole dello stupore e dell’invidia che susciteranno nella amiche quando racconteranno che al konpa c’era un italiano. Ma un italiano qualunque eh, può essere anche Girolamo Panzet Lino Banfi. Però c’era un italiano.
LA FREGATURA DEI KONPA
Il periodo migliore per fare i konpa, a quanto pare, è tra i 20 e i 24 anni. Si tratta del momento più proficuo perché in questa età le giapponesi single sono ancora normali. Per gli uomini il problema è di entità minore, ma dovete sapere che le ragazze in Giappone diventano estremamente pericolose a partire dai 25-26 anni.
Esiste il detto secondo cui una donna giapponese è come una torta di Natale… va mangiata il 25, dal 26 comincia a rovinarsi. L’ultimo dell’anno non la vuole più nessuno. Che siano vittime di un sistema sociale particolare è indiscutibile, ma al di là delle considerazioni filosofiche, nella vita quotidiana è sempre meglio guardarsi le spalle quando si è nelle vicinanze di una tipa attorno ai 30 anni, vista la forte tendenza di queste a cercare semplicemente un modo per sistemarsi. A meno che non siate senza scrupoli e pronti a sfruttarle unicamente per il vostro piacere, in quel caso accomodatevi pure.
Ci sono le consuete eccezioni, ma su questo punto penso di poter dire la mia.
Io, ancora abbastanza lontano dai 30, ma molto più lontano dai 20, ho partecipato a konpa di età media un po’ troppo alta per i miei gusti. Nella fascia verde ho trovato ancora qualcuno, ma si tratta solitamente di prede molto ambite dei famelici artigli dei giapponesi. Il primo konpa in particolare, caricato di sogni e speranze di una vita, si è rivelato la fabbrica dei mostri, una vera delusione.
I colleghi mi hanno detto che secondo loro ho bevuto troppo quella sera, ma sinceramente credo che una bottiglia di Albana di Romagna fosse anche poco!
IN CONCLUSIONE
Andate ai konpa, ma andateci con la gente giusta e i contatti giusti. Siate falchi. E’ una guerra. E non chiedete direttamente l’età.